Lasciar andare i nostri corpi
Quando avevo cinque anni, mi ritrovai a giocare scalza in un prato. Misi il piede sopra un oggetto affilato e mi tagliai. Da allora mi porto dietro una cicatrice all’altezza della caviglia: mi ricorda di stare attenta, di diffidare dei piedi nudi. A dieci anni il morbillo mise alla prova la mia pazienza: non resistetti al prurito, e adesso, venticinque anni dopo, alcuni segni sulle braccia mi fanno pensare a quanto lontano le conseguenze dei nostri limiti si vedono. Un paio di mesi fa un’amica mi ha fatto notare che si iniziano a vedere rughe intorno ai miei occhi, quando sorrido. Con i capelli bianchi sto cercando di fare i conti: ho deciso che restano così, voglio guardare allo specchio il passare del tempo.
L’anno scorso mi sono ritrovata bloccata in un’isola della Grecia: la mia schiena non si muoveva. “Troppo Stress” mi ha detto il medico.“Il corpo non dimentica” ho pensato io.
Da allora, guardo il mio corpo come un libro di memorie, un album di fotografie, una mappa per ricordarmi dove sono passata: da quali bivi dolorosi, da che ferite, attraverso quali crescite la mia pelle è cambiata.
Dove finiscono i nostri corpi?
Che fine fanno i capelli, le ferite, la pelle?
Possiamo “liberarci” di loro?
Io non ci ho mai voluto pensare: tornare cenere mi metteva paura. Eppure, ci sono stati momenti in cui avrei voluto saperne di più, per decidere meglio.
Allora, per Lasae, abbiamo deciso di chiedere a Fabrizio Gombia, Direttore Generale SOCREM (Società per la cremazione - Torino) di spiegarci cosa significa scegliere di essere cremati; far ritornare i nostri corpi alla terra, consegnare a chi resta le nostre ceneri.
In questo video, Fabrizio ci spiega come avviene il processo di cremazione, in che tempi, con quali modalità e con che limitazioni; come si svolge la consegna delle ceneri e la loro dispersione, come fare in modo che la volontà di una persona di essere cremata sia rispettata.
In questa settimana di ricordi, memorie e cimiteri, Fabrizio ci accompagna con cura, precisione e tanta delicatezza in questo grande mistero.
Buon ascolto e buona visione
Natalia e tutto il team di Lasae
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