Ciao,
Ti scrivo una mail, ma se avessi il tuo indirizzo sarebbe stata una lettera, con carta, penna e francobollo. Ti scrivo dopo essermi messa la mascherina e i tappi e aver dormito, in un luogo pieno di silenzio, per dieci minuti, e poi per altri dieci.
Sono le 18 di un venerdì e siamo solo a metà: mancano tre persone da incontrare, dieci cose da finire al computer e poi una cena. Domani forse riuscirò ad andare a ecstatic dance, poi ci sarà una festa e domenica un pranzo con persone che non vedo da anni ma che hanno segnato la mia vita.
Non sono mai stata così piena.
Non sono mai stata così felice.
Tre anni e mezzo fa ero nello stesso posto da cui ti scrivo oggi, una chiesa di Torino. In una sera come oggi ho fatto un disegno: un cerchio, un seme che nasce, cresce, fiorisce, dà frutto, muore e poi rinasce. Mi sentivo sola, arrabbiata, triste, pensavo che nessuno avesse sofferto quanto me. Credevo che non sarei mai più tornata a ridere.
Oggi Lasae arriva in un modo nuovo: in questi mesi imparerai a conoscere le nostre voci. Quando ho sentito questo teaser mi sono mancate le parole: mi sono seduta per terra, nel cortile della mia casa condivisa, a Londra: erano le 23.30 e io dovevo ancora finire un application per Legacy Compass, la startup che supporta Lasae. Nei giorni precedenti avevo scritto sulla mia agenda: “Non mollare”. E poi è arrivata la voce di Andrea.
Oggi inizia un nuovo ciclo: si apre una stagione in cui vogliamo sognare in grande. Ci troverai in un podcast e in una raccolta fondi, per consentirci di portare un modo nuovo di raccontare, vivere e attraversare le perdite, per integrarle nelle nostre vite.
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Ti saluto, in questa sera torinese, come saluterei un’amica o un amico di lunga data. Non ci conosciamo di persona, ma è uno scherzo che fa Lasae, è uno scherzo che fanno le storie.
Con affetto,
Natalia
Ps. Questa mail l’ho scritta io, ma con me ci sono state, a parte Andrea che la senti bene (!) anche Arianna e Elena. Ti mandiamo tutte un abbraccio. Buon weekend!