"Cadi sette volte, rialzati otto"
Recita un proverbio giapponese. Parafrasando, non importa quante volte incontriamo la morte ma piuttosto quanto riusciamo a portarla dietro e trasformarla.
Le cadute, le perdite, i fallimenti, non sono segni del destino, che ci dicono di mollare?
Perchè, poi, come li curi i bernoccoli, le mancanze, i cuori infranti?
Non è meglio smettere, per non più cadere?
Io sono Natalia, la mia storia forse la conosci già, o forse no, e allora questo è il momento buono per ascoltarla. Passa dalla risata di mio padre, dai 16 anni di ospedali in cui non ho visto mai visto mia mamma mollare, e da un desiderio: Londra. Un desiderio folle – così l’avevano definito il 90% delle persone intorno a me – che non nasceva da altro che dalla mia intuizione. Un sogno che è passato da 9 mesi di cat-sitting, da 112 application ignorate, da un visto rifiutato.
Si è trasformato in una volontà nuova, in una perseveranza che ho imparato solo quando ho perso tutto.
Che altro avevo da perdere, dopo aver perso lei?
Il primo episodio del nostro podcast parla di questo: di non smettere di crederci, di provare e rialzarsi, una, dieci, ottantotto volte, finchè poi non arriva un visto, o un grant, o qualcuno. Proprio nel momento in stavi per mollare.
E, prima di andare, ti chiedo un piacere. Sì, proprio a te.
Quel gattino nero si è rialzato, insieme a me, tante volte, perché qualcuno mi ha dato, ci ha dato, una mano: un pò del suo tempo, una cena, un abbraccio, ci ha pagato una sottoscrizione a Google Drive o la licenza Wordpress del sito.
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Un abbraccio, buon venerdì e buon weekend
Natalia, Andrea, Elena, Arianna