Le nove cose pratiche che avrei voluto sapere prima della morte di mia mamma
Dal funerale ai conti in banca, con un (lungo) pit stop sulle volture
Chi mi conosce lo sa: sono una persona organizzata. Programmare mi dà sicurezza: spacchettare attività e incasellarle in tempistiche precise è stato il modo in cui, negli anni, ho gestito situazioni complesse (quasi) senza impazzire.
La morte di mia mamma, però, è stato un quadro impressionista: da lontano mi sembrava di capirci qualcosa, ma più mi avvicinavo, più mi rendevo conto che tutto era sfumato, senza contorni, poco chiaro.
Avrei pagato oro perché qualcuno mi facesse una bella lista, semplice e chiara, per farmi capire cosa mi aspettava. Alla fine, ora che dentro al quadro sono entrata da un po', quella lista provo a farla io.
1. Prima di tutto, i conti in banca. Alla morte di una persona lo Stato blocca i conti intestati alla persona defunta: per ri-appropiarsi dei soldi rimasti ci possono volere dei mesi. Il suggerimento più pratico è quello di aggiungere un familiare come cointestatario. Sarà la banca, dopo il decesso, a rilasciare un certificato per chiarire la posizione patrimoniale del defunto/a, che servirà poi per la successione.
2. In secondo luogo, le password. Per quanto sembri una grande invasione della privacy, recuperare le più importanti per tempo aiuterà ad accedere a una serie di siti e portali senza impazzire. Importantissimo avere quelle dell’home banking e dei fornitori di energia, per poter poi gestire le bollette. Se non le avete, tutto si recupera, ma i tempi necessari per sbrogliare le cose con i customer care certe volte fanno passare la voglia di metterci mano.
3. La morte di una persona si comunica al medico e al Comune: dopo l’accertamento di morte fatto dal medico, dovrete richiedere al Comune di residenza della persona mancata un certificato di morte, che servirà poi per tutta una serie di procedure successive.
4. Il funerale è forse il rito a cui si arriva più impreparati: scegliere la bara oppure l’urna della cremazione, i testi da scrivere nelle pubblicazioni che vengono appese in giro, i ricordini da distribuire alla cerimonia, l’organizzazione della cerimonia stessa: in poche ore si decide quello che per qualsiasi altro rito (dal matrimonio al battesimo) impieghiamo mesi a programmare.
Pensiamo sempre al funerale come a un’occasione triste: non se ne potrebbe parlare per tempo, come una celebrazione della vita?
Due brevi note: certe volte le agenzie funebri propongono anche delle pubblicazioni ad un mese dalla morte della persona defunta (per il cosiddetto “trigesimo”). Per il funerale, potreste non volere ricevere troppi fiori: in tal caso sulle pubblicazioni potete indicare un modo alternativo, per esempio richiedere che vengano fatte delle donazioni ad associazioni benefiche.
5. Se non si è optato per la cremazione e non avete già un posto al cimitero, dovrete informarvi e acquistarne uno, indicando poi (al marmista o chi per lui) cosa scrivere sulla lapide.
6. Sistemati i conti in banca, ci sarà da informarsi su eventuali cassette di sicurezza, partecipazioni in società o debiti: raccogliere informazione con discrezione ben prima della morte può essere una buona idea.
7. Le bollette. Se erediterete un immobile nel quale le bollette erano intestate alla persona mancata dovrete capire come procedere: una delle discriminanti maggiore riguarda se sia presente nell’immobile un’altra persona (familiare o di fiducia) che continuerà a vivere lì anche dopo la morte della persona cara. In questo caso potete o continuare a lasciare le bollette a nome della persona mancata (cosa non corretta formalmente) e pagarle attraverso bollettini cartacei o con l’accesso in piattaforma; oppure fare le volture a nome vostro o di un’altra persona a cui verranno intestate le utenze. Ricordate che:
· le volture hanno spesso un costo, anche quando sono “volture mortis causa”: informatevi prima sul costo di modo da essere preparati. Spesso c’è anche una differenza di costo della fornitura a seconda che si tratti di un contratto “residente” o meno.
· fatevi spiegare per filo e per segno tutta la procedura e tutti i documenti necessari. Se possibile tenete una traccia scritta di quanto vi verrà detto (vedi la mia disavventura con Telecom Italia, con la quale ho dovuto fare 4 diverse procedure (moduli cartacei, iscrizione al portale online, cambio telefonico, pec) prima di trovare la strada giusta).
Nb. Parlare al telefono per ore con addetti del customer care ai quali non interessa che sia la decima volta che dobbiate inviare il certificato di morte e i documenti di vostra mamma/papà/familiare può essere estenuante e molto doloroso. Per me lo è stato.
8. La dichiarazione di successione. La dichiarazione di successione è un adempimento fiscale: si tratta cioè di una dichiarazione da fare all’agenzia delle Entrate, in via telematica, per calcolare quante tasse debbano essere pagate per procedere alla “successione” rispetto alla persona mancata. Va fatta entro un anno solare dalla morte della persona, e pagata da uno degli eredi (che si suddivideranno poi le spese).
9. La divisione dei beni, invece, è un procedimento da fare davanti a un notaio, per intestare agli eredi i beni arrivati dalla successione: non è sempre necessaria, alcune volte basta la dichiarazione di successione e i beni vengono automaticamente intestati agli eredi in parti uguali. Diverso è il caso in cui ci sia un testamento oppure da mettersi d’accordo sulla spartizione.
Nota bene: queste informazioni sono indicazioni di massima, basate sulla mia personale esperienza. Non hanno la pretesa di essere precise o esaustive!
Io sono Natalia Pazzaglia e questa è la newsletter di Lasae, un progetto nato dal desiderio che nessunǝ debba più sperimentare la preoccupazione, la solitudine e l’incertezza economica, sociale e lavorativa di fronte alla morte di una persona cara.
Ti auguro un buon fine settimana e ti lascio con una domanda e con un approfondimento. Se mi rispondi, sono contenta.
· In che modo il tuo funerale potrebbe celebrare la tua vita? Cosa ci potrebbe essere?
· Nelle ultime settimane ho letto un libro che parla di scelte, di sliding doors, di morte e di vita: Il Libro delle due vie. Te lo consiglio!