Ilaria, sua mamma e i suoi amici
Il potere dei libri per bambini, come può esserci utile il teatro e il nostro aperitivo del 18 luglio
Ilaria canta a sua mamma e le tiene la mano. Legge un libro per l’infanzia e guarda fuori dal reparto: i suoi amici, sulle sedie, ad aspettarla.
Sono di plastica e sanno di tinte forti, le sedie degli ospedali. Libri giusti da leggere in quei momenti, su quelle sedie, se ne trovano pochi. Certe volte, allora, succede che iniziano conversazioni dove impariamo a conoscere i nostri cari non solo come genitori, zii e nonni, ma come persone: Ilaria scopre la sua mamma ragazza, e i suoi amori.
Questa storia ci racconta anche che va bene chiedere informazioni con la voce che trema, che i raccoglitori a anelli possono diventare luoghi dove delimitare le preoccupazioni, e che, quando perdiamo qualcuno, possiamo fare come a teatro: guardarci dal di fuori, con gentilezza.
Buona lettura,
Natalia, Elena, Arianna, Andrea
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La storia di Ilaria
COSA E’ SUCCESSO?
Mia mamma ha preso il covid, ed è stata ricoverata in ospedale. Un paio di giorni dopo il suo ricovero sono risultata positiva anche io: potevo parlare con lei solo attraverso qualche videochiamata. Durante il mese di degenza mamma ha avuto due grossi crisi cardiache.
Una volta negativa ho chiesto ai medici di vedere mia madre, ho insistito, ho ottenuto di poter passare con lei qualche ora in reparto. Ho indossato lo scafandro e ho chiacchierato con lei di tagliatelle, dei nostri gatti, di politici che non le piacevano.
Era lucida e ottimista. Qualche giorno dopo il nostro incontro si è negativizzata ma ha contratto un'infezione intestinale che ha debilitato il suo fisico già molto provato. Ho potuto tenerle mano e cantare per lei fino all'ultimo momento.
COSA MI HA AIUTATA
1) L'affetto dei miei amici, il cibo che mi hanno cucinato, la loro presenza fisica accanto sia mentre ero a casa che mentre ero in ospedale. Vederli seduti sulle sedie fuori dal reparto mi è sembrato un piccolo miracolo, riservato a me, un privilegio.
3) La consapevolezza del tempo trascorso insieme a mia mamma durante la mia età adulta: un tempo concreto, in cui abbiamo parlato di tutto, e scherzato moltissimo. Lei mi ha raccontato i suoi amori giovanili, le gioie e le tristezze che aveva da ragazza, e ho imparato a conoscerla anche come persona, oltre che come madre.
COSA HO IMPARATO
1) Chiedere informazioni pratiche (uffici, banche, comune) anche se si ha la voce che trema e molta voglia di piangere, la maggior parte delle volte funziona. Si respira, non necessariamente si trattengono le lacrime, si prende il telefono, si spiega all’interlocutore come ci si sente e perché, e si chiede quello di cui abbiamo bisogno.
3) Certe situazioni che si vengono a creare nei giorni immediatamente successivi al lutto, e che ci fanno sentire dolore, si possono “osservare” da lontano, un po’ come se si fosse a teatro, come se fossero rappresentazioni e noi le guardassimo da un punto di vista leggermente distaccato e morbido. Il dolore si sente ugualmente, ma la sensazione, almeno per me, è stata quella di passarci attraverso.
Io sono Ilaria e questa è la mia storia.
Se vuoi contattarmi, mi trovi su Instagram: @ilaritag e alla mia mail: librilarita@gmail.com
Un abbraccio,
Ilaria
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