Fare spazio
Questa newsletter l’avevo scritta ieri, e aveva un’altra forma.
Ero preparata a raccontare di una bottiglia di plastica lasciata nella macchina da un papà che non c’è più, di quel biglietto sul tavolo, l’ultimo che ha toccato la mamma; dei libri dello studio, rimasti sparpagliati, fermi come li aveva messi lei. Ero preparata a citare esempi di persone che mi hanno raccontato quanto è stato duro gestire gli oggetti di chi non c’è più: quello che resta, di tangibile, di una vita.
Quello per cui non ero pronta è il tempo, la fatica, i mesi che passano e ancora le cose non sono a posto, la frustrazione di svegliarsi il 5 luglio, il 10, e poi il 1 agosto, l’11 e il 12, col pensiero costante:
“Cosa ne faccio della casa della mamma?”
“Dove li metto i libri accatastati in garage?”
“Non voglio più aprire quei cassetti, non voglio trovare altri messaggi e biglietti che mi faranno piangere, quando non ci sarà nessuno a sostenere me”.
Mancano pochi giorni e ho paura di tornarci, in quella casa, in mezzo a oggetti, che, in fondo, amo con tutto il cuore.
“Ci vuole tempo, Natalia. Datti il tempo”. Mi aveva detto fin dall’inizio Alessandra Janousek, del team di Lasae, che in questo video ci racconta alcuni aspetti del suo lavoro. Lei è una professional organizer: si occupa, cioè, di fornire strategie per mettere in ordine, non solo case, ma anche documenti e oggetti, specialmente nei grandi momenti di transizione, come è la morte di qualcuno.
Perdere una persona ha confini fatti di dischi, abiti, collane, diari, bottiglie, pigiami, profumi: passa dalla lampada comprata in quel negozio in centro, dal tappeto con quella macchia orribile dopo l’ultima cena di Natale, dal tavolo ridipinto in giardino, nell’estate più calda di sempre.
Per tanto tempo anche solo pensare di spostare o liberarsi delle cose è troppo: spesso si lascia scendere la polvere. Eppure, in qualche modo, o magari con l’aiuto di qualcuno come Alessandra, a un certo punto si trova il coraggio.
Io ho iniziato cambiando la disposizione delle cose nello studio della mamma: ho aperto scatole, tolto metà di una collezione di riviste, spostato libri e documenti. Mi sono fatta aiutare: Alessandra mi ha guidato da lontano, mi ha chiesto di fare una lista di oggetti e stanze, mi ha dato consigli precisi come solo chi si occupa di organizzazione per mestiere sa dare.
“Non fare tutto insieme, scegli una stanza e inizia da lì. Probabilmente ti servirà tempo, così puoi chiudere la porta e non vedere il caos e la confusione di quello che non hai ancora organizzato”.
Alessandra in questo video ci racconta cosa vuol dire fare spazio: un’attività apparentemente semplice, che diventa, invece, spesso trasformativa. Abbiamo creato anche un pdf riassuntivo, con alcuni consigli pratici. Per riceverlo iscriviti alla newsletter, o, se già lo sei, clicca qui. Se invece vuoi approfondire il tema dell’organizzazione e di come può cambiarci la vita leggi questo.
Buon ascolto e buona visione :) E se questa newsletter e il video ti sono piaciuti condividili!
Natalia e tutto il team di Lasae
Ps. Lasae è un progetto collettivo: vogliamo aiutare ad attraversare la transizione che la perdita di una persona cara comporta. Per farlo, crediamo che sia importante condividere storie e informazioni. Ti va di aiutarci?
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